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lunedì 9 febbraio 2015

La chiamano “bulimia d’incontri”… ma se poi gli uomini che incontri sono questi, allora tanto vale rimanere per un po’ a stecchetto.

1_ Il figlio del papi. Esiste ancora, anzi, è vivo, vegeto e presente più che mai. Non si sa bene che lavoro faccia – con tutta probabilità bazzica senza una mansione specifica nell’azienda dei genitori – ma è sempre vestito in maniera impeccabile e costosa dalla testa ai piedi, guida un SUV metallizzato con interni in pelle nera e vanta una laurea presa fuori corso a Castellanza. La sua cultura è inversamente proporzionale al conto in banca: non avrà mai letto Dostoevskij, ma è capace di snocciolare in meno di un minuto tutte le formazioni del Milan da dieci anni a questa parte. Col cellulare ultimo modello che si porta sempre appresso ha un rapporto al limite del carnale – sì, esatto, la passione si accende scaricando app e messaggiando selvaggiamente su whatsapp, non tra le lenzuola. Forse è proprio quello il problema: la carenza di conversazione unita alle carenze erotiche costituisce una combo che non rende sopportabile manco le svariate cene al Bamboo Bar.
Succede per davvero: la conversazione telefonica.
“Ti vengo a prendere alle 9, eh, bambi?”
“Ma bambi… intendi il cerbiatto?”
“Ma no… bambi, bambina!” (fragorose risate)
2_ Il creativo. Non parliamo necessariamente di un pubblicitario, un designer o un artista. Questa categoria è più ampia, e comprende tutti quegli individui estrosi , divertenti e generalmente presi bene che partono ingranando la quarta e in breve tempo scalano di colpo tutte le marce, concludendo infine con una brusca frenata sancita da un messaggio – o da una mail – talmente fantasioso al limite del geniale. L’illusione iniziale di avere a che fare con la persona giusta è comprensibile, ma non temete, dura poco. Dal volervi vedere a qualsiasi ora del giorno (e soprattutto della notte), dalle telefonate frequenti e dalle cene con gli amici – sì, spesso vi fanno conoscere anche i loro amici, ma occhio allo sguardo di intesa, siete sempre e comunque “la tipa” – passeranno all’essere sfuggenti, poco reattivi e spesso non pervenuti. La whatsappata finale che vi lascerà di stucco e che sarà il tema portante delle future uscite con le amiche è in arrivo. Game over.
Succede per davvero: il messaggio.
“Dove sei?”
“Lontano.”
3_ Houdini. Un grande classico, il maestro indiscusso della sparizione. Non c’è molto da dire su di lui, è il professionista supremo del dileguamento ed è soprattutto una categoria trasversale a tutte quelle analizzabili. L’avete incontrato al Capetown, al Rollover, da Ugo, a una cena da amici, magari avete pure passato una one-night-stand indimenticabile o vi siete limitate a scambiare il numero di telefono, colme di una speranza ai limiti dell’ingenuità… poco conta, così come è apparso nella vostra vita, di colpo scomparirà. Rassegnatevi, non cercatelo, evitate di mettere a repentaglio la vostra dignità: è come quando andate al cinema convinte di vedere un bel film, e uscite disgustate alla fine del primo tempo, non potevate saperlo prima.
Succede per davvero: la promessa mancata.
“Dai, ci sentiamo domani.”
Segue silenzio imbarazzante e colmo di disagio.
4_ Il fidanzato. Spesso traditori cronici, di norma si dividono in due sottoinsiemi: quelli ammettono di avere un rapporto stabile e duraturo, ma che beccate sempre in giro senza la dolce metà (e qui la domanda sorge spontanea: ma quando mai la vedono questa cristiana?), oppure quelli in crisi da mesi – a volte anni – ma che comunque non si mollano. Evitate di cadere nel tranello del corteggiamento serrato e delle belle parole che vi ripeteranno ogni volta in cui decidono che hanno voglia di vedervi: non sarete mai il faro che porterà la luce nelle loro misere vite, se vi va bene verrete relegate alla stregua di una adrenalinica ma momentanea distrazione. E a ben pensarci, se si comportano così con la presunta fidanzata – a volte promossa al ruolo di moglie – è matematico che potrebbero fare altrettanto se al posto suo ci foste voi: per loro è molto facile uscire e scoparsi il mondo, il difficile sta proprio nell’uscire e non farlo.
Succede per davvero: la mail.
“Ciao, come stai? Volevo dirti che mi sposo. Desideravo lo sapessi direttamente da me, e non da qualcun altro. Quando ci vediamo?”
5_ L’indeciso. E’ indiscutibilmente più di un amico, ma non è nemmeno un amante. Allora cos’è? Il problema è che non lo sa nemmeno lui. A fronte di un’intesa psicologica innegabile, vi scontrate con l’assenza – da parte sua – di qualsiasi approccio fisico, partendo dal basilare limone a fine serata. Le uscite si protraggono, l’intimità cresce, ma nulla accade, e ben presto vi ritrovate intrappolate in un malefico loop di auto-giustificazioni, e – soprattutto – in un rapporto platonico dal quale sembra impossibile uscire. La triste verità? Quasi certamente non gli piacete abbastanza, ed è altrettanto probabile che vi stiate dividendo la torta con qualcun’altra. Vero è che questi personaggi amano pompare il proprio ego più di un palestrato alla Get Fit, e poi la solitudine, si sa, è una brutta bestia.
Succede per davvero: il tentato (e fallito) approccio.
“Io ci tengo veramente a te. Non ti è chiaro? Non ho secondi fini come altra gente con cui sei uscita.”
“Oh, che peccato.”
Ben lungi dall’aver esplorato tutta la varietà umana, ringrazio in anticipo gli Imbruttiti e le amiche che hanno contribuito alla stesura di questo articolo, ovviamente to be continued.
Il Milanese imbruttito


1 commento:

  1. Dimentichi il perdente, quello che perde sin da piccolo, quello che anche quando pensa di aver finalmente vinto qualcosa all'improvviso gli gira tutto storto e la perde inesorabilmente. In amore come in tutto il resto. R. L.

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