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giovedì 10 luglio 2014

È cambiato anno sul calendario ma ė inutile mentire: i giorni sono sempre uguali all'anno scorso. Il punto è che l'assenza di cambiamento non mi convince, a lungo andare intorpidisce, impolvera l'animo come quei soprammobili dimenticati sugli scaffali, invece oggi sento il profondo bisogno di cambiare qualcosa e allora ho iniziato rivoltando i cassetti di casa e creando nuovi spazi e nuovi ordini. Che poi chi lo stabilisce il confine tra ordine e disordine? Magari il caos non è altro che un ordine incompreso.
Insomma, volevo solo dire che non sono le date a cambiare le cose, siamo noi a cambiarle e, se smettiamo di farlo, se ci abituiamo ciò che non va , il tempo passa e ci si abitua, ed abituarsi a tutto è come arrendersi, finisce che invecchiamo e basta.
Io invece vorrei continuare a crescere per riuscire ad orientarmi, anzi proprio a ballare, in un caos che sia un mio personalissimo ordine.
E allora del contenuto di quei cassetti butto tutto ciò che non serve, ma sfilo accuratamente i sogni che avevo dimenticato lì, e li metto in tasca. Da domani esco con loro. Chissà che non mi indichino una strada nuova, che magari è anche quella giusta.

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